Ivan Brentari
14/9/2024
UN ARTICOLO E QUALCHE NUOVA INIZIATIVA
Segnalo volentieri un articolo che ho scritto ospite di Lucy sulla cultura. Per me, a più di sette anni da Meccanoscritto, è un tentativo di tornare a parlare di letteratura operaia da una nuova prospettiva stavolta più internazionale, secondo una traiettoria che rimbalza dall'Italia alla Cina. Da un lato in estremo oriente si intraprende un percorso di avanzamento tecnologico - ciò che i cinesi chiamano nuove forze produttive - e che forse non è solo un fatto economico, di produzione, ma anche un momento politico importante. Dall'altro c'è l'Italia, dove i padroni delocalizzano e finanziarizzano. In Cina si lavora tanto, troppo, e gli operai lo scrivono; da noi c'è la paura di non lavorare più, e gli operi lo scrivono. Può la maniera di produrre le merci, o non produrle, cambiare la letteratura di un Paese? È quello che ho cercato di scoprire, in un viaggio tra fabbriche e pagine di libro, passato e futuro, e anche molto presente. Spero che i lettori possano apprezzare. L'articolo al momento è disponibile solo per gli abbonati al magazine.
In realtà questo intervento è anche il lancio di un'iniziativa che ho organizzato per metà ottobre, ma ne parlerò quando sarà il momento. Chi è interessato tenga monitorati il sito e i canali social.
Poi. Comincio a segnalare che, come già avvenuto qualche mese fa, parteciperò a una nuova passeggiata storica a cura di RAM - Restauro Arte Memoria - e Collettivo Kasciavit che si svolgerà a Milano, nel quartiere Ortica. A maggio (vedi la foto sotto scattata da Giovanni Tagliavini) una camminata piena di tappe, racconti e performance teatrali sulla Resistenza era stata affollata da più di cento persone, che avevano sfidato il primo caldo serio pur di scoprire tutte le storie nascoste che avevamo preparato. Stavolta - e anche qui non anticipo troppo - resteremo in un quartiere di confine, l'Ortica, fra fabbriche e storie di lotta e lavoro, ma anche corruzione e tangenti. Data: 5 ottobre 2024, orario da definire, ma comunque nel pomeriggio. Anche in questo caso, consiglio di buttare un occhio sui canali social.
E qui mi tocca dire che, con un tempismo non proprio fulmineo, ho aperto un profilo Instagram sul quale ci si può aggiornare riguardo tutte le mie attività, libri, presentazioni, etc etc.
Quindi: a breve altre info.
*AGGIORNAMENTO 5/10/2024
Come anticipato sopra, il 12 ottobre, all’Archivio del Lavoro di Sesto San Giovanni ci sarà invece un incontro sulla letteratura operaia cinese e italiana. In preparazione di questo evento ho scritto un articolo per Lucy sulla cultura. A più di sette anni da Meccanoscritto, sono tornato a parlare di letteratura operaia da una nuova prospettiva stavolta più internazionale, secondo una traiettoria che rimbalza dall'Italia alla Cina. Da un lato in estremo oriente si intraprende un percorso di avanzamento tecnologico, che non è solo un fatto di produzione, ma anche un momento politico importante. Dall'altro c'è l'Italia, dove i padroni delocalizzano e finanziarizzano. In Cina si lavora tanto, troppo, e gli operai lo scrivono; da noi c'è la paura di non lavorare più, e gli operi lo scrivono. Può la maniera di produrre le merci, o non produrle, cambiare la letteratura di un Paese? È quello che ho cercato di scoprire, in un viaggio tra fabbriche e pagine di libro, passato e futuro, e anche molto presente. L'articolo al momento è disponibile solo per gli abbonati al magazine.
In ogni caso il 12 ottobre, alle 15 30, faremo una chiacchierata che forza un po' gli orizzonti soliti anglocentrici e prova a portarci dall'altra parte del mondo. In un paese dove le cose per i lavoratori funzionano in maniera molto diversa rispetto a noi, che letteratura esce dalle fabbriche e dai luoghi di lavoro? Vediamo di capire se le lotte e le storie si fondono. Alla fine la letteratura serve a quello.
Insieme a me ci saranno Giuseppe Lupo, scrittore e docente di Letteratura Italiana alla Cattolica, Federico Picerni, sinologo e studioso dei collettivi di scrittori-operai cinesi, Valentina Cappelletti, responsabile internazionale della Camera del Lavoro di Milano, e gli amici del Collettivo MetalMente, che di recente sono tornati in libreria con Per un atlante della memoria operaia e fra poco un loro nuovo racconto sarà pubblicato su un’antologia.