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2/4/2020

PERCHÉ UNA NEWSLETTER

 

Di recente un amico mi ha fatto notare che avere un sito internet, oggi, è vintage. La comunicazione – culturale, commerciale, politica – viaggia ormai sui social networks.

   Come ho scritto già in più occasioni (QUI e QUI, e chissà dove altro ancora), io penso che i social semplifichino i messaggi, puntino alla banalizzazione, o al semplice impatto emotivo. Così cancellano qualsiasi tipo di rielaborazione concettuale seria: le idee e i ragionamenti diventano sempre più rarefatti.

 

   Twitter è un riproduttore automatico di slogan. Instagram ha eliminato la parola per sostituirla con l’immagine: pancia rimpiazza cervello.

   Il contrario di ciò che fa la pagina scritta.

   Ognuno si regola come vuole, ma per me uno scrittore con un profilo Twitter o Instagram è un paradosso. Equivale all’impiccato che si mette a insaponare la corda.

   Credo che non siamo in molti a pensarla così, fra chi scrive.

 

   Possiedo un account Facebook. Occhio: lo uso sostanzialmente per ragioni di promozione del mio lavoro, non ho problemi ad ammetterlo.

   Non è che Facebook sia tanto meglio di ciò che è venuto dopo. Il suo carattere generalista, però, almeno in teoria, garantisce la possibilità di sviluppare idee e opinioni in maniera più rotonda. Per questo lo tollero.

 

   Ma essere attivi sui social network costa troppo tempo. Scrivo  storie grosse, dove succede un sacco di roba, e ci metto anni a ultimarle. Ciò comporta una peculiare percezione del tempo e della sua utilità.

 

   Insomma. Il centro, per me, restano i libri e i lettori.

   Mi sembrava giusto affrancarsi e creare un canale di contatto diretto con chi legge, che non passasse attraverso la mediazione di terze parti.

   Una stanzetta un po’ più piccola, ma forse più accogliente: ecco, la newsletter.

   Ricordo inoltre che tutti mi possono scrivere utilizzando il modulo contatti: sarò contento di rispondere, e in tempi ragionevoli, giuro. Idem per i commenti ai post, anche se lì ogni tanto qualcosa me la perdo perché non ricevo notifica.

 

   Condividerò attraverso la newsletter ciò che riuscirò a scrivere sul blog, pubblicazioni, incontri, presentazioni, uscite sulla stampa. Non prometto una newsletter modello grandine, non ne avrei le forze. Il mio lavoro resta scrivere romanzi.

   Però, diciamo, quando qualcosa si muove, vi faccio un fischio.

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